Eccomi qua, cara indisciplinata! Direi di cominciare con un onesto, semplice, comunissimo ma non meno importante: “Ciao”.
Ciao a te che in questo momento stai leggendo, tu che, per inciampo o per scelta, ti ritrovi in questa zattera virtuale, in risonanza con ogni rotta scomposta e creativa.
A te che, come me, dopo aver girovagato nel meraviglioso Eden per anni e anni, hai scelto di farti buttare fuori disobbedendo poiché nella migliore delle ipotesi hai avuto semplicemente le ovaie gonfie di noia, nella peggiore hai capito che una certa affettata perfezione voluta dall’alto è il vero inferno. Meglio mortali in viaggio che eternamente in gabbie dorate. Come bandiera non potevo che scegliere una mela. Uno spermatozoo (o un serpente?) delinea i suoi confini. La fogliolina un bocca rovesciata, indisciplinata, controcorrente. Questo nostro frutto ci fa l’occhiolino, ci sorride, ci dice “fatti avanti, mangiami, che puoi conoscere tanto di te stessa!”. Lo spermatozoo non racchiude del tutto la mela, lascia un piccolo ingresso per comunicare con il mondo.
Bene, visto che ormai sei qui, ti accompagno a fare un giro, a provare questo abito dalle taglie variabili, dalle cuciture creative. Salpiamo!


Nuda come una stella

La mia nudità è totale: nessun principio mi guida, nessuna legge che non sia quella naturale.

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Guerra e carnevale. Un esercito di clown.

Sogno un carnevale all'improvvisa, sogno rivoluzioni di Arlecchini e Colombine, sogno una pratica…

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L’erba voglio esiste

Amore per la fine. Amore per l'inizio. Voglio più amore. Che sia virale, contagioso, pandemico.

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Le scarpe delle donne non si fermano mai

Le scarpe delle donne non si fermano mai, non si fermano anche quando i nostri corpi e le nostre…

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Oggi rinasco morta. Di streghe, mostri e voci passate

A tutte le donne che non hanno visto la luce, a quelle che sono state lasciate nell'oscurità e a…

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SEMPRE MEGLIO SCATENATA (breviario di volo)

Abbiamo il diritto essere scatenate. Di restare leggere, o meglio, di avere il nostro peso…

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Alla madre. Alla non madre.

Auguro ad ognuna di essere madre non perché la società considera più donne le donne che figliano,…

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Il mestiere del Teatro.

Quello che auguro a tutte e a tutti noi, artist*, maestranze, spettatrici e spettatori, è di…

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Che genere di sguardo

Occhi vitali, fulgidi, creativi. Occhi morbidi. Occhi friabili, leggeri. Occhi taglienti, decisi.…

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Il martirio dell’amore o San Valentino

Desidero per tutte le soggettività di questo pianeta e di ogni galassia, l’amore come ci pare,…

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La tabellina del NO

Il NO verso coloro che risucchiano e ti prosciugano, o perché ci fanno o perché ci sono, è…

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Prontuario dell’intrepida befana

PRONTUARIO DELL'INTREPIDA BEFANA - saliamo sulla nostra scopa e spazziamo via tutta la zavorra,…

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GUIDA AL LEGITTIMO VAFFANCULO – apologia del distacco

GUIDA AL LEGITTIMO VAFFANCULO - apologia del distacco. Un formulario del chi s'è visto s'è visto,…

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Creare è bellezza. L’Imperatrice

L’Imperatrice ci insegna che la vita va vissuta nella sua bellezza. Che le nostre idee sono belle,…

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Solitudine è conoscenza: la Papessa

La Papessa è una figura potente, calma, tiene un libro in mano, un libro spirituale. È colta,…

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Di pratiche femministe. È ora di mettere in disordine.

Di pratiche femministe. NUDM, Mujeres Nel Teatro, Cattive Maestre, Dandara, Collettivo Rea

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Di secchione in secchione.

Ciao sono Marzia. Ho dipinto di rosa il mio furgone, un piccolo camper da netturbina. Vado nomade…

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Olivia e il mestiere di vivere

Quando è di ritorno, disfatto, ubriaco, stanco, la vede. Immobile, in un angolo del pavimento, con…

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Sulla solitudine: la schiavitù del castello

Quanto il nostro processo di emancipazione di genere è proporzionale all’evoluzione del sistema…

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Sulla solitudine: ouverture

Guardarsi dentro, giù giù fino agli abissi, fino a quel fondale nel quale a volte ti sembra di…

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Alessandra – quel sorriso che sei

E i tuoi occhi grandi
/ fuori dai confini/ 
brillanti, famelici, / 
indisciplinati,
/ e il tuo…

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SUDario cardiaco

L’amore accade per mille meravigliosi e immateriali motivi. A me è accaduto il Sud.Un giorno, se la…

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Di inciampi e note. (Segni particolari: atterraggio)

Di inciampi e note. Segni particolari: atterraggio. Occupazione: libera sbucatrice. Guardo la buca.…

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I piedi sono ali

Osservo i miei piedi. Hanno bisogno di riprendere a camminare, di tornare a ballare. Mi chiedono di…

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Che me voi rubbà la corona?

Come procede il rifugio nella reggia? Qui, nel mio covo, io pratico insonnia, agisco un sonno…

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La donna che vorrei essere

Oggi, nonostante l’immenso sconvolgimento pandemico che stiamo vivendo e che sta mettendo in…

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Festeggiamo il battito delle nostre pance.

Eccoci, care indisciplinate. Che siate fidanzate, accompagnate, sposate, corteggiate, che siate…

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Voglio mangiare carbone

Ci siamo. Pronta a ricevere gli auguri per la tua “festa”, come ogni epifania? Pronta a fare…

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Mela malum

Ciao cara indisciplinata! ( o caro indisciplinato perché no?). Visto che come me anche tu, dopo…

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Tutto a posto

Un piccolo attrito, forse un inciampo, un sussulto sottile, minuto, affilato. Un attimo, solo un…

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Ti sei mai trovata lontana dalla terra anni luce? Quei momenti in cui ti senti più un’aliena che cittadina di questo mondo? A volte troppo goffa, altre troppo ingenua, altre ancora troppo sorda, troppo cieca, troppo intelligente, troppo sensibile, proprio un troppo che è troppo. Sì, lo so, di base sono quei simpaticissimi conflitti interiori a farci stare scomode, a spedirci in altre galassie. Diciamo che la società non è a misura di donna, a parte dedicare a noi signore la maggior fetta del mercato industriale che ci rende perfette consumatrici e apparentemente protagoniste. No, niente vittimismo. Ad ognuna il suo pianeta, nel quale riprendere fiato, ritrovare sé stessa, ricaricare i poteri o al contrario poterli finalmente abbandonare.
Ecco, a me è capitato Marte, che non mi pare proprio un’oasi dove ristorarmi. Marte, dio della guerra, archetipo maschile per eccellenza. Marzia: dedicata a Marte. Beh, vorrà dire che sul mio pianeta mi toccherà lottare. E imparare a confrontarmi con la mia parte maschile, con gli uomini in genere. Dunque faccio la pendolare, come te, che sei qui a leggere di indisciplina. Tragitti quotidiani tra il mio pianeta paterno e la mia terra madre. Al centro di questo ponte intergalattico ci sono io. Forse. E come ogni avventura astrale che si rispetti, appunto le cronache, diario di bordo per una marziana un po’ extraterrestre, un po’ umana.
E tu? Che viaggio fai ogni giorno?


Un morso non è mai peccato

Ho un cuore disobbediente. Non mi ascolta. Fa come gli pare. Ho un cuore insubordinato, ribelle,…

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Aprire zolle, scatenar tempesta

Aprire zolle, smuovere radici, essere pericolose come un germoglio. Che ci abiti la sfrontatezza…

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Non ci resta che ridere

Niente è più esilarante al mondo di quella personalissima caciara che si ribella all'ordine…

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Datemi una maschera e dirò la verità

Datemi una maschera e dirò la verità. Vorrei una carrettata, che dico, un baraccone, che dico, un…

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Di pratiche femministe. È ora di mettere in disordine.

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Tra sassi e pori

Tutto un cif e ciaf tra onde e scogli. Tra sassi e pori. Eccitazione, fatica, gioco. 

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Aborto o della crocifissione

I nomi delle donne sulle croci. Come farci morire due volte. Come far morire due volte i non nati e…

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Se avessi quattro zampe

Non ero io che ti portavo fuori. Eri tu che portavi me, tu mi hai fatto scoprire il mondo. Quello…

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her 2 positive – twice a woman

Il tempo di una rinascita. Partorire sé stessa, riaprirsi nuovamente al mondo. Her2 positivo.…

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Il punto dell’io

Intuisci, guardando nel profondo di quel nero, che in lui c’è l’incommensurabile, il non detto, il…

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La scia dell’essere

L'incredibile potenza della lentezza. Ogni millimetro conquistato è un mondo di dettagli e…

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Fossetta e Nasone

In quella desolata tiritera, in un angoletto de cemento, nascosta dalla luce der lampione, na…

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primo maggio in bianco per la cultura

L'arte è la nostra grande mela, il nostro morso alla conoscenza. Primo maggio 2020. Sciopero in…

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Cucire le ali. Una liberazione artigiana.

Mi raccontava di una bambina che nonostante tutto sbatteva le ali, nata per volare, libera di…

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Prima l’uovo o la gallina?

La pasqua è arrivata, ma la quarantena continua. Personalmente non seguo nessun credo religioso, ma…

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Fiorire dentro. Il corpo in quarantena.

Torno a scrivere di notte, in queste notti dal silenzio pieno, ovattato, arcaico. Esco con il cane…

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Ai miei piedi fa male la testa

Buongiorno mie care spettinate! Oggi, dal pianeta extraterrestre, do voce ai piedi. Oggi ripercorro…

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Ho molto sogno arretrato

Inizio questo diario marziano mettendo subito le cose in chiaro. Ci tengo ad essere onesta con te.…

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Le allungatoie

Sarà che vengo da Marte e mi sento sempre un po’ forestiera, sarà che sono indisciplinata, nomade,…

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Dedico questo spazio al corpo di Eva. In origine Eva non sa di essere donna. O meglio, lo sa inconsciamente. Dovrà scoprire da sola la sua natura più segreta. Segreta soprattutto a sé stessa.
Corpo in movimento, che si trasforma, sorprende, stravolge, fiorisce, frutta e muore continuamente. Corpo apparentemente estraneo, corpo che tradisce. Eva è convinta di essere nata dall’uomo. Ci hanno abituate a definire noi stesse, il nostro corpo, il nostro sentire, il nostro pensare, sempre in riferimento al maschio. Per secoli ci hanno (e ci siamo) descritte attraverso le nostre differenze dall’uomo.
Grazie ad Eva la conoscenza ha smesso di essere un frutto proibito, al di là delle conseguenze che il “padre” le ha inflitto. Eva ci ha salvate da una gabbia dorata e perfetta. Tutte siamo Eva, al di là della nostre origini culturali. La prima donna che siamo, che ognuna di noi ha dentro e che vuole essere libera di emergere. Ci confrontiamo con i cambiamenti, le mutazioni naturali, l’aspetto intimo, giù giù fino alla nostra vagina. Siamo un po’ tutte in conflitto con questo corpo. Eppure è la nostra casa. Mia madre, classe 1935, due anni fa mi ha confidato che ogni tanto ancora si organizza da sola, di nascosto, per occuparsi della sua sessualità. Ho provato un moto di orgoglio e una fitta di dolore. Orgoglio per la sua forsennata volontà di non rinunciare del tutto a sé stessa, per il suo istinto alla libertà, per il suo diritto al godimento, per la bellezza di volerne parlare con me. Dolore per la vergogna e il senso di colpa che ho percepito in lei quando mi ha confidato la sua intimità, portatrice lei stessa di un giudizio che il sistema le ha indotto. E allora provo a raccontarlo questo nostro corpo, ad appuntare un diario di questo percorso di scoperta.


Una porta per l’altrove

La nostra vagina è una rosa, una conchiglia, un labirinto di sogni. Una bocca terrestre, una bocca…

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A Mimì e Cocò. Alle ovaie indisciplinate!

A Mimì e Cocò. Alle ovaie indisciplinate! Oggi, la mia laicissima pasqua, la immagino così, ad…

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 Istruzioni al cedimento: come invecchiare sceme 

Siamo travolte di consigli, blog, prodotti, dottori e guru dell'eterna giovinezza. Mi son detta: ma…

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Una ferita tra le gambe

Ho le mestruazioni, mi sono macchiata e quindi? È l'unico sangue che in questo pianeta viene…

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Quegli esami orali…

Ripercorre la storia del proprio curriculum sessuale, della propria vagina. Dell'incontro con il…

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Il libero canto della vulva (e torte di mele a gogò)

Oggi, in questa vita di quarantena e di tremore,  torno di nuovo a far parlare il corpo.  In questa…

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Chi ha mangiato la marmellata? Primo, disastroso, fantozziano, rapporto orale.

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Non sapevo di essere donna

I primi 10 anni della mia vita sono cresciuta vivendo il corpo con naturalezza, senza farmi…

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Ma io non so pescare

Alto , bruno, atletico, 16 anni. Sono in acqua. Lui si avvicina a me. - “Quattord -Dodici” -…

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Il tempo che perdo è nei versi che trovo.