Sono apparsa alla Befana
Gennaio 6, 2023In IndisciplinataBy Indisciplinata

Sono apparsa alla Befana

Spazzo, elimino,  scaccio, pulisco, ripulisco, ramazzo. E poi mi guardo allo specchio.

Oggi, 6 gennaio 2023, è il quarto compleanno di questo bloggaccio indisciplinato.

Oggi, 4 anni fa, salivo sulla scopa e sorvolando ogni mio sussulto, ogni anfratto ventricolare, ogni rigurgito emotivo, spazzavo via tutto donandomi questo piccolo pianeta nel quale poter fare tutte assieme feste scomposte, celebrando spettinature varie, risate, pianti e libertà interiori,  feste sempre aperte a chi ha l’urgenza di spazzare via da sé ogni sovrastruttura imposta dall’alto, ogni marciume alla radice, ogni costrizione dell’essere.

Oggi, 4 anni fa, il mio grido di approdo era:
VOGLIO MANGIARE CARBONE 

Ebbene, oggi, il mio augurio è di apparire alla Befana che è in noi. Di essere epifania, di manifestarci, rivelarci e prendere coscienza.
Che siamo rughe e gobba, siamo passato e storia, anche a 15 anni. Che siamo vagito e stupore, presente e futuro, anche ad 80.

Mi guardo allo specchio dunque. E sono apparsa alla Befana.

Vedo il mio ieri, sento il mio oggi, immagino il mio domani. Ho in me centinaia di doni, da consegnare a me stessa e al mondo. Ciò che regalo a me lo regalo agli altri. Ho in me balocchi di ogni tipo e vedo in te, in noi, giochi bellissimi. Ho una scorta di carbone che tengo sempre in dispensa. Sono le ceneri di ciò che ho avuto il coraggio di bruciare, di purificare, di lasciar andare. E con le ceneri lavo via, disinfetto, concimo.

Sono apparsa alla Befana e ci siamo abbracciate.

Abbiamo danzato assieme, tra le radici, microorganismi e batteri, abbiamo piroettato giù giù nella biosfera, e poi, sporche di terra e vermi, abbiamo volteggiato su su, accanto a luci misteriche, tra Spiga e Zavijava, lì, a Nord del Centauro.

In questa nostra balera viscerale e sacra, abbiamo attraversato melodie ataviche e future, sudando emozioni antenate, attuali e discendenti, fino a posare i nostri piedi callosi, frementi e nomadi su questa nostra terra di oggi, ferita e affaticata, così meravigliosa e così paziente con noi umani. Vediamo di non suicidarla ulteriormente, che ogni nostro passo violento su di lei è suicidio dell’utero in cui viviamo.

Usciamo allo scoperto dunque, manifestiamo il nostro essere, belle e brutte, giovani e vecchie, bianche e nere. Che sia uno splendere di anime semplici e complesse al contempo, specialmente noi donne e ogni soggettività non binaria, brilliamo con tutto lo splendore che sappiamo, spazzando via ogni stereotipo, ogni sopruso, ogni autosabotaggio, e specialmente gli uomini, il cui brillore da secoli è avvelenato da modelli di onnipotenza e potere, che siate liberi di essere meravigliosamente fragili e indipendenti al contempo.Ecco, fragilità e indipendenza è l’epifania che auguro a tutte, a tutti, a tuttu.

Sono apparsa alla Befana e ci siamo fatte la linguaccia.E la liguaccia la rivolgo anche a voi, che oggi sia un tripudio di linguacce e gioco, di ghigni e stregoneria, di magia e sorpresa.

Lascio qui per ogni evenienza un piccolo vademecum:

il PRONTUARIO DELL’INTREPIDA BEFANA.