Meglio scalza
Prova queste, come nuove, non dimostrano l’età che hanno!
Prova quest’altre, erano mie ma sono perfette, come uscite dal negozio!
Prova quelle di tua cugina, quelle della tua amica, quelle della nipote della tua maestra, quelle della figlia di un’amica della sorella di tua zia, quelle di tua madre, quelle di tua nonna, quelle della tua collega, quelle della suocera della portiera, quelle della nuora del dottore, quelle della bisnonna della seconda cugina di tuo zio, quelle della trisavola che sposò in seconde nozze tutti i moschettieri, il Re, Richelieu ed ebbe 15 figli e mezzo, quelle là, quelle su, quelle giù! Prova pure quelle di Eva, mica è peccato!
– Bianche, fiocchetto e cinturino, suola non suola, battesimo, confetti e gattonature varie
– Verdi e rosa, pon pon, ora cammino, pon pon, ora cammino, pon pon, ora cammino, patampum!
– Ortopediche, nere, alla caviglia, ma nere nere nere, severe, pignole, rigorose, lacci e vergogna.
– Della domenica, sempre nere, coppale, lustrate, appiccicose, “ludice”, riflettenti, verniciate, vanitose.
– Di pelle elastica, op op op, ruota, op,op,op, verticale, op, op, op, salto op, oplà, patapam!
– Blu. Ave Maria, cinturino, piena di grazia, occhietti sulle dita, il signore è con te, gonna a pieghe, tu sei benedetta, camicetta bianca, tra le donne, giacchina blu, benedetto, La mamma percorre ogni settimana 406 km per andare a lavorare. Quanti chilometri percorre al giorno? Il frutto del seno tuo, intelligente ma non si applica, Gesù!
– Di corsa, di corsa! Bianche e rosa, di corsa, di corsa! Gomma e lacci, di corsa, di corsa!
– Minni e Topolino, grandi, eccessive, pelose, pelosette, peloserrime, per casa, per casa.
– Imbottite, fa freddo, giallo, fa freddo, fluorescenti, fa freddo, naso carota, freddo, occhi bottoni, ma freddo freddo, braccia di legno.
– Gig robot, rigide, gig robot, dure, gig robot, fibbie e controfibbie, Gig Robot, gialle e viola, Gig robot, attacca e stacca, Gig robot, piega ginocchia, Gig robot, peso in avanti, Gig robot, spazzaneve, spazzaneve, spazzaneve!
– Ballerine, o Gesù, bianche, Gesù, fiocchetto e strass, Gesù, tonaca bianca, oggi mi nutrirò, velo bianco, con il tuo corpo, ostia, non so di nulla sto corpo, e il tuo sangue. Uh Gesù, amen!
– Tac, tac, tac, buono!!! Tac, tac, tac, il gelato! tac, tac, tac, che caldo! Tac, tac, tac, merenda! Tac tac tac, guance alla fragola e zoccoli.
– Di gomma, scquash, scquash, scquash, rosa fucsia, scquash, scqaush, scquash, posso fare il bagno? Scquash, scquash, scquash Ma sono già passate due ore! scquash, scquash, squash! Ragnetti e disperazione…
– Dita all’aria, dita all’aria! Sempre rosa, sempre rosa, altalena e prato, sempre rosa, sempre rosa, scivolo e alberi, sempre rosa, sempre rosa. Sandali e sudore…
– Polpaccio coperto, stivale, sotto al ginocchio. Marroni! Ma che dico? Beige! Basse, molto basse, che dico beige, nocciola!
– Punte di gesso, che onore! Fiocco di raso, che grazia! Bianco perla, che disciplina! A la seconde, pliè, arabeque, sangue e calli, che tortura!
– In guerra tra i banchi, neri, rigidi, mezzo polpaccio, ricreazione e sigaretta, para alta, petto in fuori, giacca jeans, postura badgirl attivata!
– Sneackers, pantaloncini strappati, sneakers, camicetta nodo in vita, sneakers, lucida labbra e ombretto rosa, sempre rosa.
– Stivali e mini, come si chiama quello? Stivali e mini: Adamo? Stivali e mini, quanto è fico! Stivali e mini, perchè non dici all’amico suo se usciamo tutti e quattro sabato pomeriggio?
– Zeppa e sughero, spiaggia e baci, zeppa e sughero, onde e luna, zeppa e sughero, mano qua, zeppa e sughero, mano là, zeppa e sughero, sempre più stretti, zeppa e sughero, uh che calore, zeppa e sughero, piano, piano, zeppa e sughero, uh mamma mia, zeppa e sughero, ancora, ancora, zeppa e sughero, Questa casa non è un albergo, è questa l’ora di rientrare?
Poi arriva.
Arriva quella fase cruciale, quella fase in cui nessuno può più dirmi bambina, quella fase che mo’ tocca a me è il turno mio, quella fase ora conquisto il mondo!
E allora a te stessa:
– Prova, prova!
Eleganti, ricercate, chic, raffinate, distinte, delicate, signorili, fini, aggraziate, sofisticate!
Naaaaa.. Larghe…
– Prova, prova!
Slanciate, longilinee, alte, altissime, alterrime, elevate, torreggianti, sovrastanti, erette!
Uff… grosse!
– Prova, prova!
Modaiole, stilose, attualerrime, gustose, giovani, contemporanee, tendenziosissime, simpatiche, moderne!
Mmm…abbondanti!
– Prova, prova!
Classiche, tradizionali, esemplari, ideali, tipiche, eterne, immortali, consuete, intramontabili!
Bleah…anguste!
– Prova, prova!
Seducenti, provocanti, sexy, affascinanti, eccitanti, accattivanti, stuzzicanti, invoglianti, attraenti, inebrianti!
Argh…enormi!
– Prova, prova!
Stravaganti, bizzarre, eccentriche, bislacche, originali, strampalate, particolari, curiose, singolari, straodinarie!
Naaa…mastodontiche…
– Prova, prova!
Dolci, gradevoli, angeliche, amabili, delicate, graziose, garbate, discrete, meste!
Ecchecazz…scivolose…
– Prova, prova
Aristocratiche, nobili, principesche, superbe, altezzose, elitarie, blasonate, esclusive!
Uff…fastidiose…
– Prova, prova
Umili, dimesse, semplici, modeste, sobrie, lineari, essenziali, castigate, frugali
Mmm… strette…
– Prova, prova!
Ambiziose, audaci, sfrontate, sfacciate, arroganti, spudorate, impertinenti, svergognate, inopportune, irriverenti!
Azz…scomode…
– Prova, prova!
Ligie, devote, fedeli, ossequianti, ubbidienti, leali, conformi, autentiche, schiette, rigorose!
E la madonna! Inflessibili!
– Prova, prova!
Dominanti, vittoriose, superiori, conquistatrici, dirigenziali, trionfanti, manageriali, autoritarie, volitive!
Per carità… smisurate!
Insomma equilibrismo e tacchi, tacchi come se nulla fosse, tacchi come dalla nascita, tacchi, guarda avanti, guarda avanti, guarda avanti, tacchi che slanciano, tacchi che fanno alta, tacchi che seducono, tacchi che sei più bella, tacchi che sei più donna, tacchi che lo conquisti, tacchi che rassodano, tacchi culo in su, tacchi al colloquio, tacchi in ufficio, tacchi a teatro, tacchi al cinema, tacchi alla festa, tacchi al mercato, tacchi dal medico, tacchi al mare, tacchi in montagna, tacchi mattina, tacchi sera, tacchi autunno, tacchi inverno, tacchi primavera, tacchi estate, tacchi ieri, tacchi oggi, tacchi domani, tacchi certamente, tacchi indubbiamente, tacchi senza meno, tacchi pianta in fiamme, tacchi guarda avanti, tacchi dita pressate, tacchi guarda avanti, tacchi tendine sbucciato, tacchi guarda avanti, tacchi storta, tacchi ristorta, tacchi distorta, tacchi… ma BASTAAAAAAAAA! MEGLIO SCALZA!
Meglio le mie impronte, non quelle di mia sorella, di mia cugina, della mia amica, della nipote della maestra, della figlia di un’amica della sorella di zia, di mia madre, di mia nonna, della mia collega, della suocera della portiera, della nuora del dottore, della bisnonna della seconda cugina di mio zio, della trisavola che sposò in seconde nozze tutti i moschettieri, il Re, Richelieu, 15 figli e mezz, di Eva, di Adamo, del serpente e di tutto il Paradiso!
Meglio scalza che inseguire consenso, pedinare approvazione, rincorrere giudizio. Meglio scalza che un cammino altrui, quel modello, quello schema. Meglio scalza che procedere a prescindere, marciare a “catinelle”, incedere conformi.
Una vita a cercare il numero giusto, il plantare adatto, il colore adeguato, l’estetica avvincente. Una vita di passi falsi, di orme ignote, di impronte scomode. Una vita a provare scarpe di vetro, scarpe da ballo, scarpe dorate. Una vita a mozzare un calcagno, a tagliar via alluci, una vita a imboccare forzatamente quella strada, a censurare quell’altra, una vita a provare scarpe altrui, a calzare ruoli imposti da questo e quello, una vita a barcollare funambolicamente tra aspettative familiari, modelli sociali, stereotipi vari. Un cammino di calli e cadute. Una vita a scalare i tacchi di un ideale femminile.
Oggi Genoveffa, domani Anatasia.
Basta! Non provo più!
Ai miei piedi fa male la testa!
Allora, meglio scalze, meglio tracce di carne, impronte pulsanti, meglio un passo che abbia il suo sguardo, una direzione che segua il suo cuore, quel verso autentico ricco di stupore, liberazione, poesia che solo chi ritrova la propria vista può tracciare.