Alla vagina liberata
Aprile 25, 2022In Corpo estraneoBy Indisciplinata

Alla vagina liberata #scomposta25aprile

25 aprile. La liberazione. La liberazione dal nazifascismo, la liberazione da una storia che ci ha segnat* profondamente ma che sembra non avere mai fine, generata da quei risvolti orrendi, infimi, avidi, atroci, codardi, violenti, stupidi, arroganti, infami e chi più ne ha più ne metta, che ristagnano nell’animo umano, nutriti dalla sete di potere, dalla fame di guadagno, dai patologici deliri di onnipotenza.

 Siamo l’unica razza animale che non è mai stata in pace. 

Già qualche anno scrivevo su questo pianeta indisciplinato Cucire le ali. Una liberazione artigiana, articolo nel quale riflettevo come Tutta la mia vita è un’altalena che dondola impazzita tra la libertà e la schiavitù. Una corsa continua verso la liberazione, molteplici cadute nelle celle dell’io. Non credo di essere sola in questo tiro alla fune, incontro spesso anime tese a spiccare il volo incatenate a terra da radici profondissime.

Non c’è mai fine al bisogno di libertà. Non c’è mai fine al meglio.

La guerra esiste da sempre, almeno da quando ci siamo corticalizzat* . Un progresso, uno sviluppo, una crescita  la nostra che ha il sapore dell’involuzione, dell’ignoranza, della cecità.

Oggi, accanto alla celebrazione della memoria storica, voglio invocare anche un altro genere di liberazione e intono (o forse sarebbe meglio dire stono) una giaculatoria alla liberazione genitale, nel mio caso femminile, che è ciò di cui faccio esperienza dalla nascita e che è tra quei luoghi del corpo, dell’anima, del pensiero, della cultura, tanto censurati, manipolati, oppressi, stereotipati, uccisi, in un modo o nell’altro. 

 

Alla Vagina Liberata

Libera di aprirmi

libera di chiudermi

libera di spogliarmi

libera di vestirmi

libera di accogliere

libera di rifiutare

libera di sciogliermi

libera di freddarmi

libera di creare

libera di pregare

libera di bestemmiare

libera di sapere

libera di non sapere

libera di ascoltare

libera di parlare

libera di gioire

libera di amare

libera di godere

libera di cantare

libera di sanguinare

libera di soffrire

libera di piangere

libera di guarire

libera di donare

libera di volere

libera di ricevere

libera di sentire

libera di sporcarmi

libera di bagnarmi

libera di concimare

libera di nutrirmi

libera di mangiare 

libera di non mangiare

libera di urlare

libera di sudare

libera di gocciare

libera di profumare

libera di arrossire

libera dai giudizi

libera dai sabotaggi

libera dai modelli

libera dalla censura

libera dal lavoro

libera con il lavoro

libera di vedere

libera di non vedere

libera di condividere

libera di esporre

libera di nascondere

libera di scegliere

libera dalla vergogna

libera di essere timida

libera di non esserlo

libera dalla violenza

libera dal possesso

libera dalle pretese

libera dalla prestazione

libera dagli slogan

libera dal ruolo

libera dall’aureola

libera dal bordello

libera dalla madre

libera dal padre

libera dalla prole

libera dall’amore

libera con l’amore

libera con la prole

libera con il padre

libera con la madre

libera di germogliare

libera di fiorire

libera di fruttare

libera di non fruttare

libera di cadere

libera di seccare

libera di respirare

libera di intonare

libera di stonare

di concertare e zittire

stagione dopo stagione

petalo su petalo

tra polline e vento

con tutta la pioggia 

con tutto il sole 

con tutto l’abisso che sono. 

***

Tratto da

SCOMPOSTA – VARIAZIONI PER ORGANI SCORDATI

Progetto teatrale e performativo a cura, invenzione, fallimento della sottoscritta, che vedrà la sua prima “stonatura” il 6/7/8 maggio al Teatro Lo Spazio di Roma.

12 maschere, 12 organi del corpo che parlano. Più un battito.

In foto #LAVAGINA  – shooting Tamara Casula

Sarei onorata e felice se vorrete unire i vostri organi nello sconcerto dei miei. 

(qui le info)